Delibere a distanza, legalità lontana

Delibere a distanza, legalità lontana

23 Aprile 2025 0 Di admin

Progetto Magenta smaschera la giunta Del Gobbo

Una riflessione necessaria su regole, trasparenza e validità delle delibere

A Magenta si continua a parlare di trasparenza amministrativa, ma spesso non nei contesti che ci si aspetterebbe. È infatti grazie a un’analisi dettagliata pubblicata da Progetto Magenta che viene messo sotto la lente un aspetto apparentemente tecnico, ma che solleva interrogativi profondi: le riunioni della giunta comunale possono davvero svolgersi da remoto, come accaduto per 90 delibere tra il 2024 e il 2025?

Nel documento ufficialmente indirizzato alla Direzione Generale del Comune – e pubblicato in queste ore sul loro sito (link) – le consigliere Silvia Minardi e Valentina Campana elencano numeri precisi: sindaco, vicesindaco e assessori hanno preso parte a più sedute della giunta comunale collegandosi in video, nonostante il regolamento vigente, datato 2004, non contempli questa possibilità.

Tutto in regola?

Il nodo, quindi, non è la tecnologia (ben venga, se ben regolamentata), ma il vuoto normativo: la partecipazione da remoto non trova fondamento né nel regolamento della giunta, né nella normativa nazionale se non in presenza di un regolamento comunale apposito, che – stando a quanto riportato – a Magenta non risulterebbe essere mai stato approvato.

E a chi pensa si tratti di formalismi, va ricordato che la forma è sostanza, soprattutto nelle istituzioni. Se 90 delibere sono state approvate in una modalità non prevista, la questione non è solo “tecnica”: è politica, giuridica e amministrativa.

Il riferimento alla Circolare ministeriale n. 33/2022 chiarisce che sì, le amministrazioni possono regolamentare modalità di riunione da remoto, ma devono farlo esplicitamente. In assenza di tale regolamento, le sedute virtuali non hanno copertura normativa.

Quindi, la domanda sollevata da Progetto Magenta è legittima e urgente, queste delibere sono valide?

Progetto Magenta ha chiesto risposte alla Direzione Generale, al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale. Ora tocca a chi governa rispondere, pubblicamente e con chiarezza. Perché, come giustamente si legge nel loro intervento, “il rispetto delle regole non è un fardello burocratico, ma la garanzia minima di una democrazia funzionante”.

Due pesi, due misure?

Ecco allora che il lavoro di verifica condotto da Progetto Magenta – e in particolare da Silvia Minardi e Valentina Campana – non è solo puntuale: è un atto di denuncia politica a cui non si può restare indifferenti. E fa ancora più rumore se si considera un fatto che grida vendetta: a consiglieri comunali eletti, proprio come Silvia Minardi, è stato più volte negato il diritto di partecipare da remoto alle sedute del Consiglio per “impossibilità regolamentare”, salvo poi scoprire che sindaco, vicesindaco e assessori si collegano tranquillamente in videoconferenza per approvare delibere di giunta.

Quindi Sig Sindaco Del Gobbo, le regole valgono solo per l’opposizione ?