Berlinguer e il futuro della sinistra

Berlinguer e il futuro della sinistra

11 Giugno 2025 0 Di admin

A più di quarant’anni dalla sua scomparsa, Enrico Berlinguer continua a parlare a chi ha ancora a cuore una politica fatta di giustizia sociale, sobrietà e diritti. È un paradosso dei nostri tempi che proprio oggi, in un’Italia smarrita tra populismi d’accatto e una destra aggressiva e priva di visione, sia ancora il suo pensiero a indicarci una rotta possibile.

Berlinguer non era solo il segretario del PCI: era un uomo che credeva in una politica capace di farsi popolo, di farsi etica, di non piegarsi ai giochi di potere. Quando parlava della questione morale, non si riferiva solo alla corruzione economica, ma a qualcosa di più profondo: all’allontanamento della politica dai bisogni reali delle persone, alla perdita di credibilità delle istituzioni, all’assenza di coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa.

Nel suo celebre discorso del 1981, Berlinguer denunciava una degenerazione che oggi è diventata sistema. Eppure, quella denuncia resta lì, come una lama che divide chi pensa la politica come servizio da chi la vive come mestiere o carriera personale.

Oggi, la sinistra ha un dovere storico: recuperare lo spirito di quella diversità comunista di cui parlava Berlinguer, fatta di impegno, sobrietà, integrità. Non si tratta di nostalgia, ma di consapevolezza. Berlinguer ci ricorda che la sinistra o è popolare, onesta, radicale nei suoi ideali – oppure semplicemente non è.

Tornare a parlare di lavoro, di scuola pubblica, di sanità universale, di ambiente, di pace, con lo stesso rigore e la stessa passione che metteva lui nei suoi comizi. Ricostruire una sinistra che non si vergogna di stare dalla parte degli ultimi. Che non rincorre il consenso facile, ma si guadagna la fiducia con coerenza e sacrificio.

Oggi più che mai, in un mondo diviso e diseguale, c’è bisogno di Berlinguer. Non come monumento, ma come bussola.