Chi ha davvero il dito sul pulsante?

Chi ha davvero il dito sul pulsante?

13 Giugno 2025 0 Di Andrea Friggi

La finta paura dell’Iran atomico e l’ipocrisia delle potenze nucleari

L’attacco preventivo condotto da Israele contro l’Iran, motivato dal timore che Teheran si stia avvicinando alla costruzione di un’arma nucleare, solleva interrogativi inquietanti sulla coerenza, l’etica e la legittimità dell’ordine internazionale attuale. Non si tratta di minimizzare le preoccupazioni per un possibile arsenale atomico iraniano, ma di mettere sotto la lente chi oggi possiede davvero il potere di distruggere il mondo, e come lo sta esercitando.

L’atomica non è una prerogativa dell’Iran

Esiste, da decenni, in mano a Stati Uniti, Russia, Israele, Francia, Regno Unito, Cina, India, Pakistan e Corea del Nord. Di questi, solo l’Iran – che non ha mai ufficialmente sviluppato un’arma nucleare – viene sistematicamente demonizzato con la retorica dell’“instabilità”, del “fanatismo” e della “minaccia esistenziale”. Ma chi osserva la scena globale con onestà sa che la vera minaccia non è il potenziale, ma l’uso e l’abuso del potere nucleare da parte di chi lo detiene.

USA

Gli Stati Uniti, che da Hiroshima e Nagasaki in poi sono l’unico Paese ad aver usato l’arma atomica in guerra, si trovano oggi sotto una leadership profondamente inquietante. Donald Trump – che si appresta a ritornare alla Casa Bianca – ha sdoganato l’arroganza geopolitica con toni da bar dello sport, minacciando l’uso della forza anche per trattative commerciali, dichiarando apertamente di voler “comprare la Groenlandia” e alimentando fantasie autoritarie. È lo stesso Trump che ha abbandonato l’accordo sul nucleare iraniano (JCPOA), aprendo la strada alla nuova escalation.

ISRAELE

Israele, che da Gaza porta avanti da mesi un’azione che la comunità internazionale più coraggiosa ormai non esita a chiamare genocidio, detiene da decenni un arsenale atomico mai dichiarato né sottoposto ad alcun controllo internazionale. Tel Aviv può colpire Teheran con missili balistici, ma l’Iran non può neppure arricchire uranio senza essere minacciato di bombardamenti. Che sicurezza può esserci in un mondo dove l’unico Paese del Medio Oriente con l’atomica è anche quello che bombarda scuole, ospedali e campi profughi, con l’impunità garantita dalle superpotenze?

RUSSIA

E poi c’è la Russia, guidata da Vladimir Putin, che ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa. Da oltre un anno, l’Ucraina è teatro di un’invasione brutale, e Mosca non ha mai escluso – anzi, ha più volte evocato – l’uso dell’arma nucleare come deterrente. Il tutto mentre i trattati internazionali sul disarmo vengono progressivamente svuotati o abbandonati.

Dunque, la domanda è lecita e necessaria: davvero la minaccia mondiale è l’Iran che potrebbe dotarsi di una bomba, o non sono piuttosto coloro che oggi la possiedono e ne fanno strumento di ricatto, oppressione, imperialismo?

Il rischio atomico non nasce da Teheran, ma dall’asimmetria ipocrita con cui viene gestito il diritto alla difesa, alla sovranità e alla deterrenza. Viviamo in un mondo dove la pace è garantita da chi più è armato e più è disposto a calpestare il diritto internazionale. Un mondo dove chi compie crimini di guerra si siede nei consessi globali con la complicità silente di molti.

Minaccia Iraniana?

Non si può più parlare di “minaccia iraniana” senza parlare del pericolo rappresentato da arsenali nucleari in mano a leader guerrafondai, colonialisti, autoritari. La vera sicurezza si costruisce col disarmo multilaterale, con la diplomazia, col rispetto dei trattati, non con bombardamenti “preventivi” che rischiano di accendere un nuovo, devastante conflitto globale.

Chiediamoci allora: chi ha davvero il dito sul pulsante? E a chi dovremmo davvero impedire di premerlo.