Cara Ministra Roccella

Cara Ministra Roccella

14 Maggio 2024 0 Di Giuliana Labria

E’ sempre sgradevole essere contestati. Tutti gli oratori vorrebbero una platea che fa la ola.
Tutti amerebbero un sottofondo di applausi invece che di fischi.
Ma se sei un personaggio pubblico, e nella fattispecie, un Ministro della Repubblica, soprattutto se tratti temi delicati e per loro natura divisivi, le contestazioni e i fischi li devi mettere in conto.
Ecco perché e’ non solo ridicolo, ma anche irresponsabile gridare alla censura nel caso delle contestazioni alla Ministra Roccella, intervenuta agli Stati Generali della natalità.


Non scherziamo, per favore.


La censura e’ quella che il potere fa nei confronti di chi lo critica, e non la critica dei cittadini verso il potere.


Quest’ultimo si chiama dissenso, e, al netto di ogni forma di violenza, che e’ SEMPRE da condannare, per fortuna esiste, perché siamo in democrazia. Diciamoci la verità : ci siamo disabituati al dissenso.
Si vorrebbe un’opinione pubblica docile e silente.
A livello nazionale si usano i manganelli, e a livello locale qualche Sindaco usa telefonare a casa dei cittadini che sui social commentano cose a lui sgradite.
Da quanti anni i giovani, gli studenti, i lavoratori, i comuni cittadini, non scendevano più in piazza?
Quelli più avanti negli anni, che adesso gridano allo scandalo, non si ricordano cosa sono stati gli anni ‘70 e ‘80.
Se hai un governo che vuole creare un clima di intimidazione e di criminalizzazione verso ogni forma di dissenso, quest’ultimo non potrà’ che amplificarsi e radicalizzarsi.
Il potere, quello serio, quello al servizio del bene comune, deve avere dimestichezza e familiarità col dissenso, deve saperlo affrontare e gestire dialetticamente.
C’è un bellissimo video, che ancora gira in rete (lo trovate di seguito), del Presidente Pertini pesantemente contestato il 9 novembre del 1980 dagli studenti dell’Universita’ di Urbino.
Agli addetti dell’ateneo che cercano di portarlo via e di zittire la rumorosa platea, Pertini chiede di rimanere e di lasciar parlare i suoi intemperanti interlocutori, a cui poi dara’ una risposta memorabile.
Dovremmo vederlo tutti, quel video.

Soprattutto dovrebbe vederlo la Ministra Roccella, la quale, invece pare quasi che non aspetti altro che di essere contestata per alzarsi, invocare la “censura”, e fare la vittima.


La Ministra Roccella e’ divisiva, e pone temi divisivi.

E’ giusto, quindi, che su questi temi ci si divida, anche in modo netto ed eclatante.
Tutto ciò premesso, e mi riferisco anche alla solidarietà espressa dal Presidente Mattarella alla Ministra contestata, io avrei preferito vedersi accendere un bel dibattito tra quest’ultima e il gruppo dei contestatatori.
Sarebbe stato interessante sentire cosa avrebbe risposto la Ministra Roccella alle obiezioni di chi a questo Governo rinfaccia l’esaltazione moralistica della natalità e della maternità’ a fronte di zero misure a concreto sostegno del welfare e delle politiche per la famiglia.
E’ talmente debole , la Ministra Roccella, e talmente debole e’ questo governo sul tema, che sarebbe stato più interessante che fosse rimasta a rispondere sulle innumerevoli contraddizioni di una destra che sa solo predicare i “valori”, ma che e’ completamente fallimentare nel sostenerli e attuarli.
Dal punto di vista argomentativo la Ministra sarebbe stata in grave difficoltà.
Forse e’ anche per questo che ha preferito andarsene.
Io, personalmente, non tenterei mai di zittire nessuno, men che meno la Ministra Roccella, anzi, le chiederei di parlare tanto, tantissimo.
Con un potente sistema di amplificazione in modo che la senta più gente possibile.
Le chiederei di ripetere più e più volte che “L’aborto, PURTROPPO, e’ un diritto”.
Che lo dica.
Che la sentano tutti.
Più parla, e più si accumulano punti per chi la pensa in modo opposto.