Del Gobbo dimentica Carlo Fontana nel 77° anniversario della Città

Del Gobbo dimentica Carlo Fontana nel 77° anniversario della Città

25 Maggio 2024 0 Di Giuliana Labria

Fontana, chi era costui?

Il Sindaco di Magenta non finisce di deliziarci con trovate che, per educazione, mi limito a definire imbarazzanti. Nell’annunciare con enfasi che Magenta celebra i 77 anni dell’elevazione a Citta’, avvenuta con decreto 25 maggio del 1947 del Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, e del Presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi, si dimentica di citare Carlo Fontana, il cui intervento fu decisivo per ottenere questo importante riconoscimento.

Fontana primo Sindaco di Magenta nell’Italia Repubblicana.


Carlo Fontana, il “Carlurin”, come veniva chiamato affettuosamente dai magentini, fu il primo sindaco del dopoguerra, e, a mio avviso, il più grande che Magenta abbia mai avuto.
Socialista, antifascista, maestro elementare, uomo di grande cultura e visione del futuro, seppe coniugare l’idea di sviluppo e di crescita della città, con la tutela dei diritti di tutti, sopratutto dei più fragili.
Curo’ la transizione da un sistema di assistenza caritativo e benefattoriale, consolidato in quegli anni, ad un welfare modernissimo, per l’epoca, basato sui principi di giustizia sociale.


Faremmo bene ad ispirarci a lui, nel celebrare questo e tutti gli anniversari di Magenta Citta’.

Invece…


Vedo invece che, per dar “lustro” alla giornata, nel comunicato del Sindaco si parla di mercatino dell’antiquariato, di prevenzione cardiologica e di un’iniziativa sulla sostenibilità ( per la precisione i pionieri della sostenibilità) organizzata dall’immancabile Studio Mainini e Associati, che abbiamo scoperto ormai stare alla vita culturale di Magenta come il prezzemolo alle ricette della dieta mediterranea.

Con tutto il rispetto per queste meritorie iniziative, ma cosa c’entrano con l’elevazione di Magenta a Citta’?
Probabilmente nulla, se non una semplice coincidenza cronologica, gia’ calendarizzata.
Non sarebbe stato più appropriato valorizzare la memoria dell’amministratore che si adopero’ per il raggiungimento di questo traguardo ?

La nostra memoria, un valore da preservare.

Non sarebbe stato più consono offrire ai nostri concittadini un’occasione di memoria storica, un contributo alla testimonianza dell’impegno civile e istituzionale di chi determinò quegli eventi?
La verità e’ che Magenta e’ diventata come un grande Castello delle Cerimonie, dove tutto fa brodo, dove si butta dentro di tutto, dove tutto serve pur di illuminare il Castellano, il quale, non potendo brillare di luce propria, visti gli scarsi risultati della sua gestione amministrativa, cerca ogni occasione per brillare di luce riflessa.
Questa e’ diventata la vita culturale e sociale di Magenta: un coacervo di iniziative senza un filo conduttore, senza un coordinamento, senza una governance.
Tranne, naturalmente, la Battaglia di Magenta, secondo qualcuno l’Unica Indiscutibile Ragione di Vita dei Magentini.
Una proclamazione ( a parole) della sussidiarietà e del terzo settore, salvo poi lasciare soli e inascoltati i suoi protagonisti, fino a costringerli ad andare nei comuni vicini a celebrare i loro eventi.

Carlo Fontana, un esempio ancora valido.


Mi auguro che almeno le forze politiche di opposizione, di fronte a questo svarione istituzionale dell’amministrazione di destra, si ricordino di Carlo Fontana, il vero protagonista dell’elevazione di Magenta a Citta’, e ne propongano la figura, attualissima, ai cittadini.

Le immagini sono liberamente tratte dal libro “Carlo Fontana, pioniere del Socialismo maestro antifascista, primo sindaco di Magenta dell’Italia Repubblicana