Antonio Ligabue

Antonio Ligabue

29 Maggio 2024 0 Di Andrea Friggi

Omaggio ad un grande artista

Il 27 maggio 1965 si spense Antonio Ligabue, una delle figure più affascinanti dell’arte naïf italiana. Nato da un’emigrante italiana e cresciuto in una famiglia svizzero-tedesca, Ligabue visse un’infanzia tormentata, segnata da espulsioni e isolamento. Considerato folle, fu rispedito in Italia in manette.

Ligabue era un uomo autentico e istintivo, dotato di un talento straordinario per il disegno e un profondo amore per gli animali, soggetti ricorrenti nelle sue opere. Nonostante i frequenti ricoveri in manicomio, un incontro fortunato con lo scultore Marino Renato Mazzacurati nel 1927 cambiò la sua vita. Mazzacurati gli insegnò l’uso dei colori ad olio e lo introdusse nel mondo artistico.

Dal 1932, Ligabue visse grazie alla sua arte, anche se la sua fragilità mentale lo portò nuovamente in manicomio nel 1937. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fu internato dopo aver aggredito un soldato tedesco. Dopo la sua dimissione nel 1948, conobbe un periodo di crescente successo, supportato da critici e galleristi.

Ligabue era un uomo profondamente legato alla natura. Aspirava a diventare un uccello, un insetto, uno degli animali che tanto amava dipingere. Imitava i loro versi e movimenti prima di trasferirli sulla tela. Quando finalmente raggiunse una certa sicurezza economica, amava vestirsi bene e girare in macchina con un autista, anche se non riuscì mai a conquistare la donna amata.

Negli anni ’30 e ’40, oltre alla pittura, Ligabue si dedicò alla scultura. Usava argilla trovata lungo il Po, che masticava e modellava con pazienza. Le sue sculture di animali erano più realistiche rispetto ai dipinti, riflettendo una fedeltà alle forme dell’arte ottocentesca.

Nel 1964, mentre soffriva di paresi, Guastalla, il suo paese, gli dedicò una grande mostra antologica. Nonostante la malattia, Ligabue continuò a dipingere fino alla sua morte.

Antonio Ligabue rimane un simbolo di resilienza e autenticità, trasformando il dolore e la solitudine in bellezza artistica. La sua vita e la sua opera sono un inno alla forza dell’animo umano.