
La nuova gestione dei parchi in Lombardia
4 Luglio 2024Quando i Lupi Guardano il Gregge
preparatevi a un capovolgimento di ruoli che farebbe invidia a qualsiasi satira politica.
Avete mai pensato che sarebbe una buona idea affidare la gestione dei parchi naturali a chi di solito li vede come terreno di caccia?
Beh, in Lombardia, questo potrebbe diventare realtà grazie a un emendamento che potrebbe essere approvato a breve. Ora, le associazioni venatorie o i comprensori alpini di caccia potrebbero essere i nuovi custodi delle nostre riserve naturali.
Sì, avete capito bene: i cacciatori potrebbero diventare i nuovi ranger dei nostri parchi!
Se vi sembra che ci sia qualcosa di strano in tutto questo, non siete soli.
Immaginate
Immaginate per un momento che i controllori delle vostre riserve naturali siano gli stessi che vedono gli animali come prede. Questo è il classico esempio di mettere i lupi a guardia delle pecore. Affidare la tutela della flora e della fauna a coloro che ne traggono beneficio attraverso l’attività venatoria crea un evidente conflitto di interessi. La missione di conservazione e protezione della biodiversità potrebbe essere minata da interessi privati legati alla caccia.
Ma quali potrebbero essere le conseguenze di una tale normativa?
Prima di tutto, potrebbe portare a una gestione non equilibrata delle popolazioni animali, privilegiando le specie cacciabili e trascurando quelle che necessitano di protezione. Inoltre, potrebbe ridurre la fiducia del pubblico nelle istituzioni che dovrebbero tutelare l’ambiente, portando a una maggiore difficoltà nel promuovere iniziative di conservazione.
Cosa si dovrebbe fare invece?
La gestione dei parchi dovrebbe essere affidata a enti e associazioni che hanno come missione principale la conservazione della natura, come le organizzazioni ambientaliste e scientifiche. Questi enti possono sviluppare e implementare piani di gestione basati su ricerche scientifiche, assicurando che tutte le specie, e non solo quelle di interesse venatorio, siano protette. Inoltre, potrebbero promuovere programmi educativi e di sensibilizzazione per coinvolgere la comunità locale nella tutela del patrimonio naturale.
La gestione dei parchi naturali deve essere orientata alla protezione e alla conservazione della biodiversità, e non agli interessi di pochi. Per garantire un futuro sostenibile per la nostra flora e fauna, dobbiamo scegliere custodi che mettano la natura al primo posto.