Magneti Marelli verso lo smantellamento: e ora?
29 Luglio 2025Silenzio sulle offerte, rumore sulla pelle dei lavoratori
Mentre cala il sipario sulle offerte per Magneti Marelli, il silenzio è assordante. Nessun investitore si è fatto avanti entro il termine del 26 luglio. Una scadenza che sembra destinare lo storico marchio dell’automotive a un futuro incerto, nelle mani dei creditori.
Il sito produttivo di Corbetta, come tanti altri, rischia di diventare una delle tante cattedrali industriali abbandonate di questo Paese. E ancora una volta, a pagare il prezzo di una crisi che arriva da lontano saranno le lavoratrici e i lavoratori. Non gli azionisti, non i fondi di investimento, ma chi ogni giorno varca i cancelli della fabbrica per mandare avanti la produzione.
Ora la proprietà passa da un fondo all’altro: da KKR a Strategic Value Partners.
Ma cosa significa questo per il futuro della Magneti Marelli di Corbetta?
Siamo di fronte a una ristrutturazione vera o a un lento smantellamento? Cosa accadrà agli stabilimenti? E all’indotto, già fragile e provato da anni di precarietà?
Non è più il tempo delle attese
Chiediamo che i sindaci del territorio – da Corbetta a Magenta, da Abbiategrasso fino a Bareggio – si facciano parte attiva. Che pretendano risposte dai vertici aziendali, che sollecitino Regione Lombardia e Governo ad attivare immediatamente un tavolo istituzionale.
Non possiamo assistere passivamente all’ennesima crisi industriale gestita con la logica della finanza, mentre il lavoro e il territorio vengono ignorati.
È in gioco il destino di centinaia di famiglie. È in gioco la tenuta economica di un’area già colpita da troppe chiusure e delocalizzazioni.
Ci rivolgiamo anche alle forze sociali e sindacali: serve una mobilitazione forte, visibile, condivisa. Serve portare la voce di chi lavora dentro le stanze dove si decidono i destini di intere comunità. Serve rimettere al centro il lavoro, non le plusvalenze.
Oggi non basta sapere a chi “passerà” l’azienda. Dobbiamo sapere:
- Verranno salvaguardati i livelli occupazionali?
- Ci sono prospettive di rilancio industriale o solo tagli?
- Che ruolo avranno le istituzioni nel garantire un futuro produttivo a questo sito?
Se il mercato tace, la politica deve parlare. E agire.
Bisogna difendere ogni posto di lavoro. Perché la vera emergenza non sono i numeri in borsa, ma le vite reali che dipendono da questa fabbrica.
E il territorio ha il dovere di non lasciarle sole.


