La Strage di Piazza della Loggia.

La Strage di Piazza della Loggia.

28 Maggio 2024 0 Di Andrea Friggi

Un Capitolo Oscuro della Storia Italiana

Giulietta Banzi Bazoli, anni 34
Livia Bottardi Milani, anni 31
Euplo Natali, anni 69
Luigi Pinto, anni 25
Bartolomeo Talenti, anni 56
Alberto Trebeschi, anni 37
Clementina Calzari Trebeschi, anni 31
Vittorio Zambarda, anni 60

ll 28 maggio 1974, Brescia fu teatro di uno degli attentati terroristici più tragici degli anni di piombo. Nella centrale Piazza della Loggia, durante una manifestazione contro il terrorismo neofascista, una bomba nascosta in un cestino portarifiuti esplose, causando la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue. Una delle persone ferite morirà in seguito alle gravi lesioni, portando a nove il numero totale delle vittime.

Questo atroce attentato fu opera di gruppi neofascisti con la complicità di alcuni membri dello Stato italiano, inclusi i servizi segreti e altre organizzazioni. Dopo anni di indagini, depistaggi e processi, la verità iniziò a emergere. Furono riconosciuti colpevoli membri del gruppo neofascista Ordine Nuovo. Maurizio Tramonte, noto come “fonte Tritone” dei Servizi Segreti Italiani, fu condannato come esecutore materiale, insieme a Carlo Digilio, addetto agli esplosivi, e Marcello Soffiati, che trasportò l’ordigno. Carlo Maria Maggi, dirigente di Ordine Nuovo, fu condannato come mandante. Altri imputati, tra cui Delfo Zorzi, il generale Francesco Delfino e Pino Rauti, fondatore del Centro Studi Ordine Nuovo, furono assolti.

La strage di Piazza della Loggia è considerata uno degli attentati più gravi degli anni di piombo, periodo segnato da una serie di violenze politiche che include anche la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 (diciassette morti), la strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (dodici morti) e la strage di Bologna del 2 agosto 1980 (ottantacinque morti).

Questi eventi drammatici rimangono impressi nella memoria collettiva come monito della fragilità della democrazia e della necessità di vigilare sempre contro ogni forma di violenza e intolleranza.