Magenta ed il suo totem

Magenta ed il suo totem

4 Giugno 2024 0 Di Giuliana Labria

A volte Magenta non sembra una città’, ma un villaggio tribale, con i suoi totem, che tutti hanno l’obbligo di adorare, e i suoi tabù, che nessuno deve permettersi di violare.
Ci sono argomenti su cui sembra proibita ogni discussione. Uno di questi e’ la Battaglia di Magenta.
Anche solo a sollevare interrogativi, dubbi, perplessità, critiche legittime, idee alternative, si rischia un pubblico anatema.


Il problema di Magenta e’ fondamentalmente culturale e, quindi, del tutto pre politico.


Si e’ creata, nel tempo, una “bolla narrativa”, talmente consolidata, posta a custodia dello “status quo”, che appena nasce un accenno di “contro narrazione” insorgono i Custodi dell’Ortodossia.
Peccato che con questa mentalità Magenta e’ sempre più una città morta.
Con i suoi sgangherati Templari, posti a custodia del Santo Sepolcro.
Se in casa mia piove giù dal tetto, e ho pochi soldi, io cerco prima di tutto di riparare il tetto. Non cambio l’arredamento del salotto.
Questo, in parole povere, dovrebbe fare un’amministrazione seria, che si vanta di agire secondo i criteri del buon padre di famiglia.


Se dici che la questione del bilancio e’ estremamente critica, e nell’impiego di risorse occorre definire le priorità, curando i bisogni fondamentali dei cittadini, prima di ogni altra cosa, compresa la Battaglia di Magenta, allora sei un nemico delle associazioni e vuoi il male di Magenta.


Se dici che forse i tanto sbandierati benefici economici indotti dagli eventi della Battaglia dovrebbero essere dimostrati da dati oggettivi e studi scientifici ( incremento di fatturato di imprese, aumenti dei posti di lavoro ) ti dicono che hai una visione negativa.


Se dici che gli eventi sono gli stessi da troppo tempo, stancamente ripetitivi, e forse sarebbe ora di una ventata di aria fresca, ti dicono che sei un Nemico della Tradizione.


La scompostezza di certe reazioni da’ l’esatta misura di quanto si sia colto nel segno.


I latrati di qualche cane rabbioso che si levano dal canile del Principe sono la più autentica certificazione di qualità’ di un altro colpo preciso, andato a segno.
E’ utile aprire un confronto sui servizi, sull’impiego delle risorse umane e finanziarie disponibili, sulle emergenze, su come si può migliorare un evento celebrativo per farlo diventare un investimento, invece che una spesa ? Si, sarebbe molto utile.
Ma la cieca ottusità di che vede un nemico in chiunque la pensi diversamente rende del tutto vano ogni sforzo in tal senso.
Nell’opposizione magentina e’ necessario uscire dalla retorica della costruttivita’ a tutti i costi. Non serve. Non con questi.
Basta vedere quante mozioni proposte dalle minoranze sono state approvate in Consiglio Comunale.
Neanche una, neanche per sbaglio.
Allora bisogna parlare sempre meno con quelli “che contano” ( o che pensano di contare), e parlare sempre più e direttamente con quelli che pensano di non contare nulla, cittadini a cui nessuno da voce, e che sono lasciati soli, loro si, a combattere le loro battaglie quotidiane, nelle periferie fisiche ed esistenziali di questa città.


Qui ci aspetta la vera battaglia.